Maurizio Farnesi
Direttore Generale ChiantiBanca
Cari Soci,
ci siamo lasciati alle spalle un anno durissimo ed entusiasmante, che ha richiesto sforzi e attenzioni particolari: lo abbiamo superato nel migliore dei modi, richiamandoci a quei valori che rappresentano le basi della cooperazione e spingono la quotidianità della nostra banca.
Il cambio di sistema informativo, avvenuto nel mese di maggio, è stato il momento di maggiore difficoltà: dalle esperienze di altre Bcc che prima di noi avevano attraversato questo percorso – siamo stati la terz’ultima banca del Gruppo Iccrea a essere investita dalla migrazione, passaggio “obbligato” per allinearsi agli strumenti informatici della Capogruppo – sapevamo quanto sarebbe stata complicata la gestione di simili momenti, anche perché soltanto in parte gestibili e risolvibili al nostro interno.
Hanno fatto la differenza due aspetti che considero prioritari in qualsiasi tipo di relazione e di situazione: la qualità delle persone e i rapporti umani.
Quando parlo di qualità, mi riferisco al nostro personale dipendente: gli devo molto, ha saputo trasmettere i corretti messaggi gestendo con equilibrio e straordinario impegno giorni decisamente “particolari”, anche di grande tensione. In particolar modo i colleghi di rete, quelli “in prima linea” come diciamo al nostro interno, che hanno supportato e assistito come meglio non avrebbero potuto la quasi totalità delle vostre richieste nell’ottica di un cambiamento che non poteva essere indolore. “Il progresso nel rinnovamento” è stato il nostro claim nella campagna di comunicazione creata ad hoc, in cui vi abbiamo raccontato – sfruttando tutti gli strumenti a nostra disposizione – cosa sarebbe successo e dove saremmo arrivati. Credo l’abbiate apprezzata, pur conoscendo bene i disagi che avete dovuto sopportare: vi dico grazie, cari soci, senza la vostra comprensione sarebbe stato tutto ancor più complicato.
E poi i rapporti umani, il punto di partenza di tutto. Il valore fondante del credito cooperativo: ci sono le persone e le loro facce, c’è la fiducia reciproca e il parlarsi chiaro. Diretto, senza filtri. Noi e voi, la banca e i Soci: un tutt’uno. Solo così le Bcc trovano un presente e troveranno un futuro, l’essere diversi, non per forza ma per scelta, il rapporto che va oltre l’ostacolo. Qualcuno la considera retorica o addirittura anacronismo, personalmente – e con me tutto il nostro gruppo – la ritengo la vera forza di un mondo che continuerà a svolgere un ruolo fondamentale per e nell’economia locale. Nessuno sa cosa significa valorizzazione dei territori al pari delle Bcc: il Gruppo Iccrea, nel suo complesso, fatto di 118 associate e oltre 2.400 filiali, è presente in modo esclusivo in 335 comuni italiani (il 20% del totale). Dove le altre banche “scappano”, le Bcc ci sono. Senza alcun timore che i numeri possano non tornare.
Fortunatamente quelli di ChiantiBanca continuano a regalare soddisfazioni. Lo diciamo sottovoce, conoscendo bene la volatilità del contesto economico globale, in cui fare previsioni a medio termine è un azzardo più da teorici che non da operatori sul campo. Anche per questo il nostro primo pensiero continua a essere la riduzione costante e sensibile del rischio di credito al pari del rafforzamento patrimoniale, in modo da rendere la Banca al sicuro da ogni tipo di scossone, stavolta sì anche a proiezione più ampia. Il percorso avviato è stato decisamente importante, ben oltre ogni più ottimistica previsione: l’attività di de-risking ha portato il Texas ratio al 17% (41,3% nel 2021, 172,7% a fine 2017), l’Npl ratio al 5,5% (9,1% nel 2021, 24,9% a fine 2017) e il totale complessivo dei crediti non performanti è sceso a 119,561 milioni dai 214.403 del 2021 (638 milioni nel 2017). L’indice di copertura sugli Npl è arrivato al 65,9% (dal 57,1% del 2021, 46,6% nel 2017).
Decisamente confortante anche il sensibile miglioramento di tutti gli indicatori di solidità: il Cet1 ratio è salito al 17,5% (15,4% nel 2021, 11,1% nel 2017), il Total capital ratio al 20,1% (18,2% nel 2021, 13,6% nel 2017).
ChiantiBanca ha basi solide, gode di ottima salute ma anche straordinaria forza sul mercato, come confermano gli indici di redditività paragonati a quelli di fine 2021: il margine di interesse è incrementato del 55,3% arrivando a 98,1 milioni (in aumento di 34,9 milioni, di cui 4,9 da clientela e 30 da tesoreria) e quello di intermediazione si attesta a 134,4 milioni (26,9 milioni di incremento, +25%). Le commissioni nette sono salite di 1,1 milioni (32,010 milioni, +3,6%), il cost-income è sceso al 47,7% dal 58,19.
L’utile conseguito è una diretta conseguenza di tutto questo: 40,972 milioni netti (48,071 lordi), oltre 32 milioni sopra al budget preventivato. Sappiamo che hanno concorso anche fattori difficilmente ripetibili ma la soddisfazione è tanta e voglio condividerla fino in fondo con il Consiglio di Amministrazione, che spero di aver ripagato per la scelta fatta due anni fa e a cui sono legato da un rapporto di fiducia e confronto continuo, con il Collegio Sindacale, che ringrazio per la sempre preziosa collaborazione, il personale dipendente, il migliore possibile, e naturalmente voi, cari Soci. Non saremmo potuti arrivare a simili risultati senza la vostra fiducia, dimostrata nell’unico modo che conta davvero: nei fatti.