DAL TERRITORIO


Siena, Mercato nel Campo edizione 2016: raggiunta quota 200mila presenze DAL TERRITORIO

Il Mercato nel Campo si conferma uno degli eventi di maggiore richiamo per Siena. Anche l’edizione 2016, che è andata in scena sabato 3 e domenica 4 dicembre in Piazza del Campo, ha fatto registrare un buon riscontro di pubblico.

Secondo le stime degli organizzatori sono state duecentomila le persone, tra cittadini e turisti, che hanno “preso d’assalto” il centro storico per visitare gli oltre 160 banchi allestiti nella conchiglia di Piazza del Campo.Un vero e proprio tour nei sapori, dove a farla da padrona sono stati i prodotti tipici della buona tavola provenienti da tutto il Paese. In tanti, inoltre, si sono lasciati conquistare dal profumo dei dolci della tradizione senese a cui era dedicata l’edizione invernale del mercato.I dolci appena sfornati, infatti, sono stati presentati a Siena da Co.Ri.Panf., Comitati Promotori IGP Ricciarelli e Panforte di Siena e dai suoi associati nell’angolo degustazioni.

Molto apprezzato da visitatori italiani e stranieri è stato “Vinarte”: il salotto del gusto scelto dal Consorzio Vino Chianti Classico per concludere i suoi trecento anni di storia, dove gli amanti del buon vino hanno potuto degustare i migliori calici in compagnia dei produttori del Gallo Nero. Sempre in Piazza del Campo grandi e piccini hanno potuto assistere agli incontri con gli autori e alla presentazione dei volumi del “Mercato delle Idee”, a cura di Toscana Libri; alle esibizioni ai fornelli degli chef e ai laboratori dedicati alla pasta e ai dolci, che sono stati al centro dell’esposizione delle cartoline illustrate del ‘900 selezionate dalla collezione privata di Pier Guido Landi.

“Prove su campo” superate anche dai bambini che si sono cimentati nei laboratori guidati per conoscere le piante , gli animali e i semi.

“Il Mercato nel Campo – ha commentato il vice sindaco e assessore alle attività produttive del Comune di Siena, Fulvio Mancuso – si conferma uno degli eventi che tradizionalmente apre le feste in città. Un appuntamento atteso e apprezzato dai senesi e dai turisti. Non era scontato realizzare e raggiungere i risultati delle scorse edizioni. Ricordo, infatti, che l’anno scorso il weekend del mercato ha coinciso con il Ponte dell’Immacolata. Ma aver calendarizzato l’evento ormai da tempo, fissando come data il primo fine settimana di dicembre, ci ha permesso di guadagnare un vantaggio notevole. A vincere, al di là dei numeri, è stata la sinergia ormai collaudata tra il comune e le associazioni di categoria, che si occupano con Claridea della parte logistica e organizzativa. E’ stato un mercato delle eccellenze che, quest’anno, ha avuto l’onore di ospitare al suo interno il Consorzio del Vino Chianti Classico, che ha scelto Siena per chiudere l’anno dei festeggiamenti dedicati ai 300 anni del primo territorio del vino”.

“Il Mercato nel Campo” è un’iniziativa del Comune di Siena – Assessorato allo Sviluppo Economico, in collaborazione con Confesercenti, Confcommercio, Cia, Coldiretti, Unione provinciale agricoltori, Cna, Confartigianato, con main sponsor ChiantiBanca e Consorzio Vino Chianti Classico.


TR-HANDY, abbigliamento per disabili: al via il crowdfunding DAL TERRITORIO

Ha preso avvio in questi giorni TR-HANDY, abiti accessibili per tutti, in particolare per le persone affette da disabilità permanenti o temporanee.

Si tratta del crowdfunding sulla piattaforma Eppela (leader in Italia per il crowdfunding reward based, ovvero con il sistema delle ricompense) proposto dall’associazione Pianeta Elisa e sostenuto da Fondazione ChiantiBanca sul proprio spazio “a bordo” di Eppela, CrowdChianti.

TR-HANDY punta alla creazione di un’attività imprenditoriale nel settore della moda e abbigliamento per persone con disabilità, attraverso la formazione sulle specificità di design e realizzazione del prodotto, e di coaching per l’accompagnamento alla creazione e sviluppo d’impresa.

Il team scientifico a supporto di TR-HANDY è composto da esperti che operano in ambiti diversi quali disabilità, moda e abbigliamento, commercializzazione e reti vendita, creazione d’impresa.

Attraverso l’attrazione di giovani talenti, designer e stilisti di moda, ed il coinvolgimento di professionisti della sartoria, affiancati da persone con handicap fisico di varia natura, si sviluppano le competenze tecniche necessarie per realizzare una linea di “abiti accessibili” rispondenti alle esigenze specifiche di persone disabili.

I fondi raccolti dal crowdfunding su Eppela, che in poche ore ha già dimostrato di raccogliere un grande interesse, si articoleranno su: un concorso (teso a selezionare 12 giovani talenti); un percorso di formazione (i 12 per due settimane avranno accesso al laboratorio sartoriale del Pianeta Elisa); un percorso di accelerazione di impresa (in cui i candidati riceveranno un coaching individualizzato per sviluppare il business plan fino alla presentazione della loro idea imprenditoriale).

Pianeta Elisa (con il suo laboratorio sartoriale per la progettazione e realizzazione di capi d’abbigliamento per la disabilità all’interno del Centro polifunzionale Il Borgo di Elisa, sede operativa a Borgo San Lorenzo) promuove e coordina TR-HANDY, assieme ad una rete di partner, tra cui imprese multinazionali del settore moda, incubatoi di impresa, enti di alta formazione.

Fondazione ChiantiBanca sostiene l’iniziativa ospitandola nel suo spazio su Eppela e aggiungendo, una volta che sarà raggiunto un obiettivo prefissato di raccolta on line, con un suo contributo economico.

Per tutte le informazioni sul crowdfundig TR-HANDY, per conoscere quali sono le ricompense alle donazioni, per contribuire: https://www.eppela.com/it/projects/10474-tr-handy.


“Lean Thinking”: i vantaggi di un nuovo modello di management DAL TERRITORIO

Eliminare gli sprechi, incrementare le attività a valore aggiunto, rendere efficienti i sistemi di organizzazione e il coordinamento tra le persone e i diversi livelli di una struttura: sono questi alcuni dei capisaldi della filosofia del “Lean Thinking”, un nuovo modello di management utile a rendere le aziende più competitive nell’attuale scenario economico.

Il workshop dedicato al “Lean Thinking”, andato in scena giovedì 24 novembre nell’auditorium di ChiantiBanca a Fontebecci, è stato l’occasione per approcciarsi con una panoramica a tutto tondo a questo innovativo modello gestionale, ancora non molto conosciuto in Italia. Ma cosa è, realmente, il “Lean Thinking”? È una filosofia organizzativa ideata da Toyota dopo la seconda Guerra Mondiale: il Giappone, stremato dal conflitto, si trovava di fronte a una crisi economica senza precedenti, in cui le materie prime erano difficili da reperire, il mercato ristretto e le risorse economiche scarse.

“Con le dovute distinzioni – spiega Alessandro Bacci, coordinatore scientifico Luiss Lean Lab – non era molto diverso dallo scenario che le imprese italiane si trovano ad affrontare oggi, anche senza aver subito una guerra. La “lean” ha creato modalità gestionali che hanno permesso alla Toyota di diventare grande. In Italia si parla spesso di lean production ma è limitativo: non si fa lean solo in produzione, la si può usare dovunque ci sia un’organizzazione in cui persone e livelli diversi devono dialogare”.

Anche in banca. “La filosofia di “pensare snello” come sinonimo di efficienza e metodologia di gestione finalizzata a ridurre gli sprechi – afferma Claudio Corsi, vicepresidente vicario di ChiantiBanca – ha una validità intrinseca: il risparmio genera competitività, aziona meccanismi di rinforzo dentro le organizzazioni, libera risorse da destinare ad altri obiettivi. Oggi esiste una diffusa resistenza al cambiamento, ma è soltanto abbandonando ogni forma di resistenza che si adottano buone pratiche”.

“Chiaramente – dice ancora Corsi – innovare non significa non tenere conto dei valori e delle pratiche tradizionali. Le banche hanno il compito di operare un’efficiente allocazione delle risorse e questo aspetto, da un punto di vista gestionale, ha assunto in tempi recenti un significato sempre più rilevante: ecco che, allora, ragionare in termini di efficienza è un dovere ineluttabile da parte di ogni amministratore che sia attento e responsabile”.

Il workshop – cui hanno partecipato molti auditori interessati – è stato arricchito da contributi operativi e concreti, arrivati da due importanti aziende del territorio toscano che da anni attuano strategie di “Lean Thinking”, GSK e General Electric.

“La lean – afferma Claudio Calabrese, Quality Lean Six Sigma Team di General Electric – dà ordine ai processi, è un’attività molto razionale che, una volta acquisita, arricchisce la professionalità delle persone. E si può fare in qualsiasi organizzazione, perché quando parliamo di mettere il cliente al centro, non ci riferiamo solo al cliente finale ma anche al collega che dovrà usufruire della mia attività”.

“Il “Lean Thinking” – aggiunge Gianluca Fioravanti, Head of Packaging and Warehouse Operations in GSK – è innanzitutto un approccio mentale alle cose, un’abitudine. Non sempre si possono attuare grandi investimenti, ma i principali miglioramenti strategici che sono stati fatti negli ultimi anni vengono dalle cose piccole e dalle persone”.

La lean, dunque, non è solo appannaggio delle multinazionali o delle grandi aziende manifatturiere, così come non è solo una metodologia di abbattimento dei costi produttivi. La filosofia che mira a “fare di più con meno risorse” può essere adottata da ogni tipo di organizzazione, nelle piccole aziende come in banca, nei servizi, in sanità, negli studi associati o addirittura in pizzeria. Esempi concreti e operativi di queste applicazioni sono scaturiti, infatti, dalla tavola rotonda cui hanno partecipato Pierluigi Tosi, Direttore Generale Azienda Ospedaliera Senese; Andrea Paolini, Direttore Generale Toscana Life Sciences; Francesco Espinosa, Lean Manager Pramac e Marcello Alessandri, membro di giunta della Camera di Commercio di Siena. Tante esperienze reali che hanno contribuito ad accendere i riflettori su un modello innovativo ed efficiente che può aiutare le aziende ad affrontare il presente e guardare il futuro.

In un certo senso, su questo tema Siena è all’avanguardia: dall’incontro tra i Dipartimenti di Ingegneria ed Economia dell’Università e l’Azienda Ospedaliera, infatti, è nato il primo master universitario italiano di secondo livello specificatamente orientato al lean management in sanità, arrivato alla terza edizione. “Un raccordo reale tra università e aziende”, come lo definisce Alessandro Agnetis, ordinario di Ricerca Operativa all’Università di Siena.


Fondazione ChiantiBanca e Save The Children, 19mila euro per i bimbi colpiti dal sisma DAL TERRITORIO

Diciannovemila euro: questa la somma raccolta dalla Fondazione ChiantiBanca a favore di Save The Children che destinerà la cifra alle popolazioni del Centro Italia colpite, in agosto, dal terremoto.

Tanta la solidarietà messa in campo, tante le persone che hanno contribuito – tramite versamenti sul conto corrente ChiantiBanca dal numero significativo: 24 08 2016, ovvero la data del sisma di Amatrice – a raccogliere la somma che servirà per la realizzazione di due aree in cui bambini e ragazzi di varie età potranno studiare, praticare sport e partecipare a varie attività educative, oltre a porre le basi per la costruzione del nuovo Centro socio-educativo di Amatrice, uno spazio attrezzato di circa 400 metri sempre destinato alle necessità dei più piccoli.

Questa la lettera di ringraziamento di Save The Children per Fondazione ChiantiBanca e per tutte le persone che hanno sostenuto l’iniziativa a favore delle popolazioni del Centro Italia.

Visto il grande riscontro dell’iniziativa (e le continue richieste di poter ancora contribuire), Fondazione ChiantiBanca ha deciso di lasciare aperto il conto corrente dedicato all’emergenza terremoto fino alla fine dell’anno, riservandosi di comunicare nelle prossime settimane un altro progetto specifico al quale saranno destinati gli ulteriori fondi raccolti.

Le donazioni dovranno essere indirizzate – tramite bonifico – sul conto corrente con Iban IT 14C08673380500200 24082016 (codice BIC ICRAITRRIP0).

Nessuna commissione e nessuna spesa di operazione sarà addebitata a soci e clienti ChiantiBanca; per i bonifici effettuati da altre banche, verranno addebitate le commissioni previste dai vari istituti di credito.


ChiantiBanca a Pistoia: ecco il “piano-sportelli” su tutta l’area DAL TERRITORIO

Un’operazione di restyling e valorizzazione che renderà l’area sportelli di Pistoia più agile ed efficiente, grazie a un intervento di grande rilievo sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.

E’ la linea sulla quale si sta muovendo ChiantiBanca nell’ambito del percorso di modernizzazione che ha dato grandi riscontri su tutte le zone di competenza, e che verrà adottato anche sulla rete di Pistoia e nelle aree limitrofe.

Tre le linee guida principali: rafforzamento e ristrutturazione con il concept-ChiantiBanca delle filiali strategiche; mantenimento dei presidi nelle location più periferiche con aree self 24h di ultima generazione; inserimento (entro il 2016) di aree self con operazioni a costo zero in tutta la rete sportelli.

“Siamo rimasti fra i pochi a investire nelle filiali – sottolinea il direttore generale ChiantiBanca, Andrea Bianchi – nell’ambito di una significativa razionalizzazione della rete distributiva che dovrà portarci a migliorare la relazione con la clientela come dimostrato nelle positive esperienze adottate in altre aree: delle undici operazioni di trasformazione in area self portate a termine, il tasso di abbandono della clientela è stato pressoché nullo”.

“Consideriamo Pistoia un’area strategica per il futuro – continua il Direttore Generale –: la stiamo dotando di filiali aggiornate, funzionali, in cui poter automatizzare i processi più semplici e dedicare maggiori risorse alla consulenza”.

Fra i progetti di particolare rilievo, l’intervento sulla sede di Largo Treviso, oggetto di una completa ristrutturazione secondo i nuovi canoni funzionali e d’immagine ChiantiBanca: “Qui – rimarca Bianchi – confluirà la clientela della vicina sede di piazza Garibaldi e sarà la filiale capofila dell’area Pistoia”.

Come detto, nessun passo indietro. Tutt’altro: le filiali di Spazzavento e Bottegone verranno trasformate in aree self 24h, seppur continuando a garantire la presenza del personale ChiantiBanca per facilitare la fase di passaggio e fino a quando si renderà necessario.

Sulle due aree, anche in futuro, ci sarà una costante attenzione mediante referenti sempre raggiungibili (via telefono o tramite email), soluzione ormai collaudata che ha dato buonissimi risultati su tutte le altre aree ChiantiBanca. Inoltre, su Spazzavento l’idea è anche quella di valorizzare lo spazio di proprietà della banca con un progetto che nasca dal confronto con la comunità.

“Gli altri sportelli su Pistoia restano – conclude Bianchi – con l’allestimento delle nuove aree self in ciascuna filiale. Si tratta di interventi non banali, che mirano anche a migliorare i nostri processi aziendali e dare, a soci e clienti, risposte concrete in tempi il più possibile rapidi”.


Prato: su La Nazione la seconda serie delle cartoline storiche dei negozi del centro DAL TERRITORIO

In partenza la seconda parte dell’iniziativa “cartoline storiche” promosse da QN La Nazione Prato e Confcommercio per raccontare l’identità della città attraverso le immagini  e le storie delle sue imprese.

Sedici le cartoline dei negozi storici con rare immagini d’epoca che saranno distribuite in abbinamento gratuito al quotidiano dal 14 novembre all’8 dicembre e che, insieme alle 16 foto pubblicate nei mesi di giugno e luglio, vanno a ricostruire il tessuto commerciale pratese che è riuscito ad affrontare con successo le difficoltà del mercato.

Obiettivo dell’iniziativa è di mettere in luce la storia e il valore delle piccole e medie imprese che hanno contribuito allo sviluppo della città di Prato e, in particolare, del suo centro storico.

Prato ha un’importante tradizione imprenditoriale e commerciale e ripercorrere il passato attraverso le immagini e le testimonianze di chi ha fatto e ancora oggi fa impresa, è un esempio importante per guardare con fiducia verso il futuro.

L’evento è realizzato in collaborazione con ChiantiBanca e Comune di Prato e con il supporto di Speed, concessionaria di pubblicità del gruppo Monrif-Poligrafici Editoriale.

“Per noi è un onore – ha detto il vice direttore generale di ChiantiBanca, Mauro Focardi Olmi, intervenuto alla presentazione svoltasi giovedì 10 novembre a Prato – sostenere iniziative come questa. Ci sentiammo molto vicini a queste realtà, che si sono evolute nel tempo in mezzo ai cambiamenti”.

“La tradizione che traspare – ha concluso – è un grande valore. Ma una iniziativa del genere è utile anche perché spinge e ripensare il modo di vivere la città. Va in questo senso la nostra presenza su Prato, dove vogliamo diventare banca di assoluto riferimento”.


ChiantiBanca sulle divise della Mens Sana: e il crowdfunding ha fatto centro! DAL TERRITORIO

ChiantiBanca sarà, per la stagione 2016/2017, sulle divise – e nello specifico, sui pantaloncini – dei giocatori della Mens Sana Basket 1871. L’accordo di partnership è stato presentato il 28 ottobre a Siena e arriva a consolidare ulteriormente un legame che va avanti da tempo.

“Siamo molto contenti – spiega il presidente di Mens Sana Basket 1871, Andrea Viviani – di accogliere tra i nostri partner ChiantiBanca, una realtà solida che sta diventando sempre più presente sul territorio, nonché un’altra eccellenza che ha deciso di investire nel progetto bianco-verde. E’ l’ulteriore dimostrazione che la Mens Sana è una squadra, e una società, in grado di attrarre realtà importanti”.

La partnership per le divise è un tassello che si aggiunge a un legame – quello tra la banca e la squadra bianco-verde – che si è cucito nelle settimane e nei mesi.

E’ arrivata alla meta, ad esempio, la campagna di crowdfunding lanciata il 21 ottobre dalla Fondazione ChiantiBanca sulla piattaforma Eppela, proprio a sostegno della Mens Sana.

Quando mancano ancora poche ore (c’è tempo fino al 31 ottobre), sono stati già raccolti circa 11.500 euro, superando il tetto fissato a 10mila: la Fondazione adesso farà la propria parte, aggiungendo il proprio contributo.

“L’obiettivo minimo è stato raggiunto – aggiunge Viviani – ma un obiettivo massimo non esiste: se riusciremo ad andare più avanti, sarà tanto meglio. Questo risultato attesta ancora una volta l’attaccamento dei nostri tifosi e conferma l’abitudine di questa città a partecipare, in prima persona, agli sforzi economici delle realtà che le appartengono; e la Mens Sana appartiene alla città, soprattutto in questo momento storico”.

“Ci fa piacere – afferma il vice presidente vicario di ChiantiBanca, Claudio Corsi – che il progetto di crowdfunding abbia avuto successo: vuol dire che c’è stato un percorso di partecipazione e di corresponsabilità che va ben oltre la beneficenza. Il futuro è questo, è lo spirito di squadra”.

“D’altronde – conclude – la banca si è mossa fin dai primi momenti in cui si rianimava la partecipazione della città intorno a questa squadra: siamo un soggetto non svolge solo attività creditizia ma che, come è scritto nel nostro statuto, svolge anche un’attività di coesione sociale e operazioni come questa sono l’essenza della coesione sociale”.


ChiantiBanca alla Partita della Pace con i bimbi più sfortunati DAL TERRITORIO

Qui sotto il servizio del TGT relativo alla presenza di ChiantiBanca, con il suo direttore generale Andrea Bianchi, alla recente Partita della Pace allo Stadio Olimpico Roma.

Prima del match una partita fra bambini provenienti dalle zone terremotate e migranti in case famiglia: grazie a Unitalsi e, appunto, a ChiantiBanca.

 


Chianti e futuro: un territorio che ha retto meglio alla crisi. Gli esiti del convegno DAL TERRITORIO

“Il Chianti si colloca nell’area più dinamica della regione, un’area che nel corso di questa crisi ha perso meno del resto della Toscana (che, ricordiamolo, ha perso meno del resto del paese), anzi secondo alcune nostre stime il Chianti avrebbe avuto un comportamento addirittura migliore di quello della Toscana centrale, avendo registrato addirittura aumenti del PIL dopo la caduta iniziale del 2009”.

Una situazione a tinte abbastanza confortanti quella dipinta da Stefano Casini Benvenuti, direttore di Irpet, che ha delinato il quadro di sviluppo del territorio chiantigiano durante il convegno organizzato mercoledì 21 settembre da ChiantiBanca, in partnership con il “Gruppo San Donato”, dal titolo “Terre di Toscana: come sta e dove va il Chianti”. Una “radiografia” della situazione socio-economica del Chianti a cura di Istat, Irpet, Unioncamere, Università di Siena, Musei del Chianti e del Valdarno.

Un momento di approfondimento molto interessante, nel quale è stato “tastato” in maniera molto approfondita il polso a un territorio che, come area di analisi, è stato esteso a undici comuni: San Casciano, Tavarnelle, Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, Bagno a Ripoli, Impruneta, Monteriggioni, Castelnuovo Berardenga, Castellina in Chianti, Radda in Chianti, Gaiole in Chianti.

Hanno partecipato al seminario, coordinato da Ferdinando Berti (presidente Associazione “Capanna Europa”), Bianca Maria Martelli (già Direttrice Istat Toscana e Umbria), Alessandro Valentini (Direttore Istat Centro Italia), Sabina Giampaolo (Istat Toscana), Tommaso Rondinella (Istat Toscana), Riccardo Perugi (Responsabile Ufficio Studio Unioncamere), Maria Pia Maraghini (Docente Università degli Studi di Siena), Nicoletta Matteuzzi (Coordinatrice Musei del Chianti e del Valdarno). E, appunto, Stefano Casini Benvenuti, direttore Irpet.

A introdurre i lavori il presidente di ChiantiBanca, Lorenzo Bini Smaghi, che ha ricordato come “in questo territorio abbiamo le nostre radici, ma ci stiamo espandendo (Prato, Pistoia, Arezzo, Pisa, Livorno) con l’ambizione diventare sempre più una banca ragionale, punto di riferimento di tutta la Toscana”.

“Dobbiamo ringraziare – ha sottolineato Bini Smaghi – chi ha fatto scelte importanti e lungimiranti nel passato, e mi riferisco alla fusione fra la banca di San Casciano e quella di Monteriggioni che ha portato alle successive scelte aggregative: senza quel tipo di decisione, ancora oggi avremmo tante piccole entità che non avrebbero potuto mai porsi con la stessa ambizione che ha oggi ChiantiBanca”.

“In Toscana – ha concluso Bini Smaghi – c’è domanda di una “buona banca”, che sia vicina al territorio – e quindi in primis a soci e clienti – erogando servizi anche di tipo non bancario (guardando a noi penso ad esempio a ChiantiMutua). Vogliamo essere vicini a tutte le realtà dei territori in cui operiamo, convinti che espandersi – secondo il principio della diversificazione – significa esser ancor più d’aiuto anche al territorio dove siamo nati e cresciuti. Più ci espandiamo e meno limiti abbiamo”.

Lo stesso Casini Benvenuti, nel corso del suo intervento, ha evidenziato la strategicità di questo messaggio, ovvero di aprirsi per mantenersi e sviluppare: “Le caratteristiche strutturali dell’area l’hanno certamente avvantaggiata. Si tratta infatti di un’area molto aperta agli scambi internazionali, con un saldo commerciale largamente positivo (più del resto della Toscana) e con una forte attrattività turistica”.

“Inoltre – ha concluso – un altro elemento che spiega la maggiore solidità del sistema è legato alla sua multisettorialità; le specializzazioni prevalenti spaziano infatti in molti settori dell’industria, mentre nel terziario prevalgono le attività legate alla residenza e soprattutto al turismo. Vi è inoltre un numero interessante di imprese che anche lungo questa crisi sono riuscite ad aumentar occupazione e fatturato”.

Molto interessanti anche gli interventi di Istat e di Unioncamere. Secondo Unioncamere, “i dati relativi alla nati-mortalità imprenditoriale evidenziano, per l’area del Chianti, hanno avuto un andamento negativo durante tutto il triennio (- 0,2% nel 2013, -0,2% nel 2014, -0,3% nel 2015). L’ultimo dato annuale positivo risale dunque al 2012 (+0,5%), spinto soprattutto dai comuni di Bagno a Ripoli e di Monteriggioni, ovvero quelli che risentono positivamente della vicinanza con Firenze e Siena”.

Istat infine, in una analisi che ha parlato di demografia, economia e istruzione, ha ricordato che “i territori del Chianti sono a prevalenza rurale di conseguenza i livelli di istruzione risultano spesso più bassi rispetto a quelli dei capoluoghi. La percentuale di giovani di 30-34 anni in possesso di un titolo universitario oscilla tra il 13,8% di Gaiole in Chianti e il 25,5% di Impruneta a fronte della media Toscana del 24%. La situazione è relativamente migliore con riferimento alla popolazione adulta (25-64 anni) in possesso di diploma o laurea, la cui incidenza oscilla tra il 52,3% di Gaiole in Chianti e il 59,6% di Impruneta a fronte della media toscana del 56,4%. Fanno eccezione Castelnuovo Berardenga e Bagno a Ripoli che presentano livelli di istruzione decisamente superiori alla media regionale (31% e 63% rispettivamente per i due indicatori)”.

QUI PUOI SCARICARE TUTTE LE SLIDE DEI RELATORI DEL CONVEGNO


SERVIZI TELEVISIVI SUL CONVEGNO

TGT ITALIA 7, MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE

TG38 DI RTV 38, MERCOLEDI’ 21 SETTEMBRE


ChiantiBanca a sostegno della nascita del “nuovo” Centro Pecci di Prato DAL TERRITORIO

E’ fissato per l’ormai prossimo 16 ottobre 2016 il Grand Opening del nuovo Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, dopo il completamento dell’avveniristico ampliamento a forma di navicella spaziale dell’architetto Maurice Nio e la riqualificazione dell’edificio originario di Italo Gamberini.

Il Centro Pecci sarà l’unica istituzione pubblica dedicata all’arte contemporanea in Italia, e una tra le poche in Europa, a inaugurare un nuovo edificio nel decennio 2010-2020.

Fondato nel 1988 — prima istituzione in Italia con una sede costruita ex novo per esporre, collezionare, conservare, documentare e diffondere le ricerche artistiche più avanzate — il Centro Pecci si appresta a diventare un punto di riferimento internazionale per la sperimentazione dei molteplici linguaggi artistici contemporanei.

La sua mission, infatti, è quella di indagare tutte le discipline della cultura contemporanea, toccando anche cinema, musica, perfoming arts, architettura, design, moda e letteratura, cercando al contempo di avvicinare il più possibile l’arte alla società.

A questo scopo il nuovo Centro, oltre a spazi espositivi più che raddoppiati, ha a disposizione anche l’archivio e la biblioteca specializzata, che conta un patrimonio di oltre 50.000 volumi, il teatro all’aperto, un cinema/auditorium, uno spazio performativo all’interno delle gallerie, un bookshop, un ristorante, un bar/bistrot.

Un luogo non solo espositivo ma il più versatile e trasformabile possibile, basato sulla sperimentazione e la ricerca, puntando a una relazione dinamica con il suo pubblico e divenendo un luogo particolarmente attivo con il prolungamento dell’apertura alla sera, quando alle mostre si affiancano performance, concerti e proiezioni, ma anche conferenze, laboratori e corsi per adulti.

Importante in questo senso, prima tra le istituzioni pubbliche italiane, la creazione di un dipartimento di ricerca teso a costruire le basi teoriche delle varie iniziative e a sviluppare in modo ampio le attività educative.

Nell’occasione della riapertura del Centro Pecci (nelle foto la conferenza stampa di presentazione), al quale la Regione Toscana ha attribuito il compito di coordinamento e fulcro regionale dell’arte contemporanea, una serie di eventi e mostre collaterali saranno presenti nella città di Prato e sul territorio, coinvolgendo Firenze, Pisa, Vinci.

La fine del mondo – Prologo porterà opere della Collezione Pecci in prestigiose istituzioni culturali toscane mentre Contemporary Tuscany traccerà, per la prima volta, un percorso di arte urbana nell’area pratese. E ancora: La Torre di Babele, iniziativa dei galleristi toscani in uno spettacolare edificio di archeologia industriale; TU35 / 2016 dedicata ai giovani artisti toscani emergenti; Icastic for Pecci nella Camera di Commercio della città e, al Fabbricone, i progetti del recente concorso per il Parco Centrale di Prato, che ha visto la partecipazione dei migliori architetti e paesaggisti internazionali.

La Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana è lo strumento appena nato, istituito dal Comune di Prato e sostenuto dalla Regione Toscana, per gestire il Centro Pecci. La mostra La fine del mondo e il programma del Grand Opening sono realizzati con il contributo di Terna, ChiantiBanca, Publiacqua, ASM, Unicoop Firenze, con il sostegno di Prohelvetia e con la sponsorizzazione tecnica di Menabrea e Untitled Association. Media coverage Sky Arte HD.



Page 22 of 30« First...10...2021222324...30...Last »