DAL TERRITORIO


Sports team having fun standing together after the training outdors in the park near the lake DAL TERRITORIO / Primo Piano

di Ilaria Camiciottoli

Consigliere di Amministrazione

 

Nel 2021 ChiantiBanca, da sempre impegnata nel sostegno dello sport, ha erogato oltre 400.000 euro a un centinaio di associazioni sportive del territorio, giovanili, dilettantistiche e professioniste; i numeri di quest’anno confermano l’interesse della banca in questo settore: nei primi 9 mesi sono già stati erogati oltre 360.000 euro per iniziative e società (circa novanta). E questo perché investire nello sport, e quindi nei giovani che lo praticano, è investire nel futuro; inoltre, in questo particolare momento storico, è anche contribuire a restituire una condizione umana e comunitaria dopo il periodo dell’emergenza pandemica e soprattutto è sostenere gli atleti a credere che i propri sogni possano diventare realtà e a far così sognare tutti noi.

Come ogni anno ChiantiBanca ha sostenuto molteplici discipline sportive in tutti i territori in cui è presente, con collaborazioni ormai consolidate negli anni, ma anche con nuovi rapporti. Partendo dal calcio, vogliamo ricordare le sponsorizzazioni con Empoli (serie A), Pisa (serie B), San Donato Tavarnelle (serie C), Pistoiese, Prato, Scandicci e Poggibonsi (serie D) e Colligiana e Montespertoli (Eccellenza), tutte società con settori giovanili floridi e rappresentate in maniera eccellente. Infine, la Virtus Laurenziana per il progetto “SOS CONI”, a sostegno delle società sportive dilettantistiche dei 41 comuni della Città Metropolitana di Firenze, per le difficoltà che spesso emergono nella gestione quotidiana delle attività.

Per quanto riguarda la pallacanestro, citiamo le sponsorizzazioni della squadra di Pistoia, che partecipa al campionato di serie A2, Libertas Livorno 1947, prima squadra di basket della città, che milita in serie B, ASD Pallacanestro 2000 (serie C), Valdelsa Colle Val d’Elsa (serie D); inoltre il progetto “Over the limits” con Florence Basket per l’inclusione dei soggetti diversamente abili.

Per la pallavolo ricordiamo le collaborazioni con Scandicci Savino Del Bene, una delle più importanti realtà pallavolistiche nazionali, che milita in serie A con ottimi risultati, tanto da sfiorare la vittoria del campionato e vincere il suo primo trofeo europeo, Lupi Santa Croce, società molto seguita che gioca nel campionato nazionale A2, Volley Prato, società pallavolistica di riferimento del territorio pratese con la prima squadra in serie C e CUS Siena per il sostegno alla pallavolo femminile.

Per l’atletica leggera evidenziamo il rapporto con Pistoia Atletica 1983, società di riferimento per la città, interessata anche all’inclusione degli atleti diversamente abili con il progetto “Atletica per tutti”.

Per la pallamano sponsorizziamo GS Tavarnelle, società con numerose squadre giovanili e la prima squadra in serie A2 nazionale.


I giovani soci di ChiantiBanca presenti al Forum di Federcasse DAL TERRITORIO / Primo Piano

di Alessia Naldini
Consigliera di Amministrazione

 

Cambiamenti climatici e comunità energetiche, biodiversità ed economia civile. Questi alcuni dei temi affrontati durante il dodicesimo Forum dei Giovani Soci e Socie del credito cooperativo, tenutosi a Jesi dal 9 all’11 settembre. Al Forum era presente anche una rappresentanza di ChiantiBanca, ragazzi e ragazze provenienti da tutte le comunità di riferimento della nostra Bcc che nei prossimi mesi lavoreranno per coinvolgere altri giovani della compagine sociale su tutto il territorio di ChiantiBanca.

Il Forum è stata un’occasione di dialogo e di incontro, con laboratori, approfondimenti formativi e tavoli di lavoro con centinaia di altri giovani appartenenti al movimento cooperativo, da nord a sud Italia.

Tra gli interventi e le esperienze raccontate quella del filosofo e professore ordinario all’università di Macerata, Roberto Mancini, sulle tematiche della tutela del pianeta e della salvaguardia delle comunità, un approfondimento sulla mutualità energetica con Daniele Ziveri, direttore di Bcc Energia, il consorzio del credito cooperativo per i servizi energetici, su biologico e dignità della terra con Giovanni Battista Girolomoni, presidente del biodistretto della regione Marche e infine sull’educazione cooperativa con la professoressa Bianca Maria Ventura, responsabile scientifico del progetto “Crescere nella cooperazione”. Sono intervenuti, inoltre, presidente e direttore di Federcasse, Augusto dell’Erba e Sergio Gatti, e il presidente e il direttore della Federazione marchigiana delle Bcc (Sergio Cugini e Ennio Di Foglio).

L’incontro è stato anche un’opportunità per delineare gli obiettivi su cui i giovani di ChiantiBanca si concentreranno nel corso del biennio 2022/2023, ovvero quelli di costruire e rafforzare le competenze dei giovani Soci e Socie della banca attraverso la diffusione della conoscenza e dell’educazione finanziaria, oltre a porre in essere attività concrete a favore dell’ambiente e della transizione energetica: il cambiamento climatico rappresenta una grossa preoccupazione, ma anche un grande stimolo per cercare soluzioni nel rispetto dei comportamenti e nella salvaguardia dell’ambiente.

La trasmissione dei valori e della cultura finanziaria delle Bcc per i giovani di ChiantiBanca non sono solo una modalità con cui fare banca, ma una risorsa unica per costruire “la terra che verrà”.


Florence, Ponte alla Carraia medieval Bridge landmark on Arno river at sunset. Tuscany, Italy. DAL TERRITORIO / Primo Piano

Nel quartiere di Rifredi – il più esteso e popoloso della città con oltre 100.000 abitanti -, nel cuore di una delle aree urbane di Firenze maggiormente rinnovate negli ultimi anni grazie a un’importante riqualificazione urbana, e in posizione “strategica” tra polo universitario e centro commerciale, ChiantiBanca aprirà a fine ottobre – in via Forlanini, arteria di fondamentale importanza della rete urbana – le porte di una nuova filiale.

Sarà la sintesi di quello che finora hanno rappresentato per il territorio fiorentino le filiali di Dalmazia e Gordigiani che, nell’ottica di una razionalizzazione della rete sportelli che ha coinvolto tutte le aree della banca, cessano i propri servizi (Dalmazia già a luglio, Gordigiani il 28 ottobre).

Ospiterà fino a otto addetti: parte con funzioni di consulenza – investimenti, finanziamenti e assicurazioni -, parte come supporto al cliente nelle operazioni di cassa, tradizionale e automatica.
L’orario di apertura al pubblico sarà dalle 8.30 alle 13.15 in versione ‘full service’ e dalle 14.30 alle 15.45 per i servizi di consulenza e cassa self.

Concepita per offrire alla clientela una nuova esperienza di servizio bancario, la filiale coniugherà relazione ed efficienza, dove tradizione e modernità vengono armonizzate trasmettendo appartenenza al territorio e soluzioni avanzate nei servizi.

Una banca veloce nelle risposte, in sintonia con le esigenze di chi vive la città e secondo gli standard del credito cooperativo, e dal design innovativo, come sarà possibile percepire fin dal primo impatto.

L’impiego di materiali naturali, leggeri e sostenibili accentua l’approccio “accogliente”, la relazione col cliente – o meglio con la “persona”, in coerenza col pay off che caratterizza anche la nostra comunicazione “Persone, territori, valori” – è valorizzata dall’evoluzione e dal confort che trasmettono locali e ambiente, più informali e con aree che garantiscono massimi livelli di privacy.

L’apertura di via Forlanini è l’ennesima testimonianza di come ChiantiBanca continui a investire sul territorio e offrire – nel caso specifico – al tessuto sociale e economico di Firenze (quartieri, famiglie, giovani, studenti, commercianti e professionisti) la banca di prossimità in cui identificarsi.

Così il presidente Cristiano Iacopozzi: “Vogliamo continuare a rappresentare un punto di riferimento per il territorio, il vero valore aggiunto del credito cooperativo e l’elemento che ancora contraddistingue il nostro lavoro e il rapporto con le comunità”.


Partner del Comune di Firenze per le Feste dello sport nei quartieri DAL TERRITORIO / Primo Piano

Sport e comunità: due dimensioni che stanno a cuore a ChiantiBanca, portatrici di valori sani che trovano piena espressione nelle “Feste dello Sport”, iniziative organizzate ogni anno dal Comune di Firenze, tornate ad animare la vita dei quartieri della città con vari appuntamenti in tutti i weekend di settembre.

ChiantiBanca ne è partner e sponsor principale, nel quadro di una partnership con Palazzo Vecchio che si sviluppa in più direzioni – cultura e sociale gli altri settori interessati, col sostegno di eventi che valorizzano la tradizione della città, come la festa della Rificolona – e che conferma l’attenzione sempre maggiore che la nostra banca riserva al territorio fiorentino.

Le feste dei quartieri hanno avvicinato al mondo dello sport giovani e famiglie, dando la possibilità di mettersi alla prova in varie discipline (calcio, basket, tennis, atletica per citarne alcune, fino ad arrivare a quelle definite “di nicchia”) nei parchi e negli impianti sportivi di Firenze, e permettendo a tante società dilettantistiche di farsi (meglio) conoscere, valorizzando il preziosissimo lavoro rivolto, da anni, alle giovani generazioni.

“Il sostegno di ChiantiBanca ci ha permesso di proseguire una tradizione che difendiamo con orgoglio e che rappresenta un punto di riferimento per famiglie e mondo giovanile – le parole di Cosimo Guccione, assessore allo sport del Comune di Firenze –, confermando il ruolo fondamentale che una banca di credito cooperativo ha per il territorio”.

“Siamo felici di sostenere iniziative di questo tipo – ha sottolineato Maurizio Farnesi, direttore generale di ChiantiBanca – perché vanno a coniugare i valori dello sport e l’attenzione verso i più giovani, alcuni dei valori fondamentali su cui si pone l’attenzione della nostra banca e del credito cooperativo in generale”.


Happy group of friends with their hands together in the middle. DAL TERRITORIO / Primo Piano

Un nuovo universo mutua, appositamente pensato per i giovani: si chiama “ChiantiMutua under 30”, mondo di servizi, iniziative e facilitazioni su misura per le nuove generazioni. Un progetto che si arricchirà di esperienze uniche ed esclusive, in tema di sport, cultura e tempo libero.

“I giovani rappresentano il futuro sia di ChiantiMutua che di ChiantiBanca: proporre esperienze di valore significa rafforzare il senso di appartenenza alla nostra Bcc che, attraverso il comparto mutua, si distingue dalle banche tradizionali e consolida il legame con il tessuto sociale delle comunità. Per questo, abbiamo deciso di dedicare le energie a un progetto che ha al centro dell’attenzione il segmento degli under 30”, afferma Stefano Mecocci, presidente ChiantiMutua.

“In tribuna d’onore con ChiantiMutua” è la prima di una serie di iniziative uniche ed emozionanti che dovranno avvicinare sempre più i giovani al mondo della mutua: biglietti omaggio per le partite casalinghe della Fiorentina, addirittura per la tribuna d’onore dello stadio Franchi.

Eventi ma anche viaggi e soggiorni in Europa: “Praga la città d’oro” è il primo di questi, programmato dal 29 ottobre al 1° novembre. Iscrizioni già aperte, contattando il numero verde 800265657 o rivolgendosi all’indirizzo eventi@chiantimutua.it.

“ChiantiMutua under 30” offre anche risposte concrete ai bisogni tipici dell’universo giovanile attraverso sussidi, sconti e agevolazioni per università, salute e sport. Esempi: i sussidi universitari (100 euro per l’iscrizione al corso di laurea triennale, al corso di laurea magistrale, al master di primo e secondo livello); per le attività sportive, culturali o finalizzate al benessere personale svolte presso strutture convenzionate (sempre 100 euro per attività sportiva agonistica e non, per attività culturali come visite guidate ai musei, gite ed escursioni; per attività volte al benessere personale in spa e centri benessere.

Costo per accedere a tutto questo? Nessuno! Tutto assolutamente gratuito, in quanto ChiantiMutua offre infatti agli under 30 un anno di iscrizione gratuita. E dal successivo, diventando soci ChiantiBanca, 34,80 € annui di quota di iscrizione. Se non è convenienza questa…


Anche l’area pistoiese fa volare i numeri di ChiantiBanca DAL TERRITORIO / Primo Piano

di Alberto Vivarelli – reportpistoia.it

ChiantiBanca ha chiuso il bilancio 2021 con un utile netto di 10,5 milioni di euro, un risultato di grande rilievo se consideriamo che gli ultimi due anni imprese e famiglie sono state falcidiate dalla pandemia del Covid.

Nonostante tutte le difficoltà oggettive, ChiantiBanca è riuscita a mantenere saldamente tutte le sue caratteristiche di banca del territorio ponendosi al fianco sia dell’economia che dei cittadini. Nel contesto generale dell’istituto di credito, l’area pistoiese ha offerto numeri davvero importanti tornando a essere uno dei motori più significativi della Bcc.

Ne parliamo con Stefano Melani, capo area di Pistoia-Tirreno.

ChiantiBanca ha chiuso l’esercizio economico 2021 con grandi numeri, segnale di una banca in salute. Ci può dare qualche dato relativo all’area pistoiese?

Il 2021 è stato per un anno decisamente positivo, sia a livello banca – come testimoniano l’utile netto di oltre 10,5 milioni e il miglioramento dei più importanti indicatori – che, nello specifico, nell’area pistoiese: la clientela è cresciuta di oltre 400 unità – raggiungendo quota 20.000 -, tutti i maggiori dati aggregati presentano forti incrementi, ovvero + 10 milioni di raccolta diretta, + 33 milioni di raccolta gestita, + 12 milioni di impieghi. Le masse amministrate hanno raggiunto complessivamente quasi il miliardo.

Stiamo uscendo da una pesantissima e lunghissima pandemia che ha colpito famiglie e imprese: in questi due anni come avete sostenuto l’economia locale?

Lavoro in banca dal 1988 ma non ho ricordo di anni così complicati da gestire come gli ultimi due. Le richieste di finanziamento arrivavano a getto continuo, ma le possibilità di soddisfarle – anche in virtù del continuo susseguirsi di decreti liquidità – erano assolutamente limitate. Svolgendo fino in fondo il ruolo di banca locale, siamo stati tra i primi a erogare finanziamenti con importi fino a 25.000 euro, dimostrando in concreto di essere vicini a famiglie e piccole imprese nel momento del bisogno. Questo, per noi, significa essere banca di prossimità: mettersi al servizio del territorio anche quando i numeri di bilancio di certe realtà consigliavano prudenza massima o, nei casi peggiori, anche di lasciar perdere. Abbiamo ascoltato tutti, non negando credito – nei limiti del possibile – a clienti con cui lavoravamo da molti anni: un modo di operare che ha fatto la differenza, la conoscenza diretta dei clienti è stata basilare nella corretta erogazione del credito. E adesso, a distanza di due anni, iniziamo a vedere un significativo miglioramento dei bilanci delle aziende.

Dal suo osservatorio, qual è lo stato di salute dell’economia pistoiese?

Il 2021 ha visto una forte ripresa del settore vivaistico, specialmente nella parte riguardante l’export, e la conferma legata al settore della metalmeccanica, con Hitachi tra i leader a livello mondiale e l’indotto a trarne decisamente beneficio. Cominciamo a vedere una ripresa, seppur lenta, anche delle attività legate al turismo. A livello generale, l’economia dell’area pistoiese si sta decisamente riprendendo, anche se non si rilevano investimenti significativi in tecnologie innovative: è il lato oscuro che necessiterebbe di una decisa inversione di tendenza.

Le banche di credito cooperativo sono gli unici istituti di credito del territorio, altre banche si sono spostate sempre più verso l’area assicurativa. Per le Bcc il rapporto diretto, spesso personale, con i clienti è un valore aggiunto o può rappresentare un problema?

Sicuramente è un valore aggiunto: il cliente può rivolgersi alle nostre filiali per qualsiasi problema, finanziario o operativo. Chiaramente anche ChiantiBanca deve produrre reddito ma possiamo essere competitivi sul mercato solo continuando a mettere la persona al centro del nostro modo di operare, proponendo lo strumento più adatto alle sue esigenze: la redditività viene sempre in secondo piano rispetto all’interesse del cliente. Per quanto riguarda l’area assicurativa, nelle banche cooperative è decisamente lontana dagli eccessi di vendita registrata per alcuni competitor, anche se il settore è interessante e presenta numeri in crescita anche nel mondo Bcc: il nostro obiettivo è servire il cliente a 360°, quindi giusto porre adeguata attenzione anche a questo ramo di mercato.

Quali sono le prospettive del credito nell’area pistoiese?

Attualmente il credito concesso viene impiegato principalmente nell’acquisto di prime case, mentre decisamente minori sono gli investimenti che le aziende destinano per nuovi macchinari o sviluppare nuove tecnologie: è pensiero diffuso restare in attesa di una ripresa più solida dell’economia prima di operare investimenti più consistenti che inevitabilmente impegnano le aziende per gli anni futuri.


ChiantiBanca al fianco delle imprese e delle istituzioni pratesi per vincere la sfida del Pnrr DAL TERRITORIO / Primo Piano

redazione notiziediprato.it

Rossella Centineo, responsabile dell’area pratese dell’istituto di credito, scommette sul ruolo che il distretto potrà giocare con l’economia circolare e la transizione verde ed energetica.

Chiuso il bilancio 2021 con un utile netto di oltre 10,5 milioni di euro, che migliora di quasi 2 milioni il risultato dello scorso anno, ChiantiBanca si candida ad essere, anche sul territorio pratese, partner  delle aziende tessili impegnate in un profondo processo di rinnovamento tecnologico con la scommessa sul riciclo tessile. Senza dimenticare il ruolo svolto come punto di riferimento per le famiglie. Rossella Centineo è la responsabile dell’area Prato-Campi di ChiantiBanca. Notizie di Prato l’ha incontrata.

“ChiantiBanca è una banca fortemente radicata sul territorio – esordisce -: nella provincia di Prato conta tre filiali in città e quattro nella provincia (Poggio a Caiano, Seano, Carmignano e Montemurlo). Svolge la propria missione seguendo i valori e la cultura della cooperazione: porsi come punto di riferimento per famiglie e imprese è il nostro principale obiettivo, puntando alla crescita economica e del mercato nella sua complessità, con particolare attenzione alla sostenibilità sociale e ambientale del territorio dove operiamo”.

Dall’osservatorio della banca, Centineo ha sicuramente un punto di vista privilegiato sullo stato di salute dell’economia pratese. “Prato è uno dei maggiori distretti industriali in Italia – dice -, il più grande centro tessile a livello europeo e uno dei poli più importanti a livello mondiale per le produzioni di filati e tessuti di lana: è sufficiente questo per capire la sua rilevanza e quanto strategico possa essere per una banca di territorio come la nostra. I suoi numeri continuano a essere di grande valore, come testimoniano la propensione all’export – che raggiungere circa i due miliardi l’anno e nel 2021 ha fatto segnare un incremento del 17% rispetto all’anno precedente – e la presenza di imprese rosa che rappresentano il 25,7% del tessuto imprenditoriale locale e si collocano al 22° posto della classifica nazionale per percentuale di imprese del genere”.

I numeri positivi di ChiantiBanca nel 2021 si legano al ruolo giocato dall’istituto come sostegno alle famiglie e alle imprese chiamate ad affrontare la pandemia con tutte le conseguenze economiche che ha comportato. “Abbiamo fatto fino in fondo la nostra parte di banca del territorio – dice Centineo -, continuando a sostenere tessuto produttivo e famiglie. Lo dimostrano i numeri della Banca: 10.000 moratorie concesse per un importo complessivo di quasi un miliardo, circa 4.800 prestiti con garanzia statale per 215 milioni di nuove erogazioni. Inoltre, la vicinanza alle associazioni di categoria – con cui abbiamo stretto protocolli di intesa a favore di artigiani, commercianti e piccoli imprenditori – ci caratterizza come banca a servizio delle proprie comunità. Da rimarcare, infine, l’attività sociale che operiamo a fianco dell’associazionismo sportivo e culturale, che hanno trovato nella nostra banca un punto di riferimento e un sostegno per le varie attività”.

Ed ora c’è la grande sfida del Pnrr che chiama tutti gli attori – dalle istituzioni agli imprenditori passando per il mondo del credito – a unire le forze per non perdere questa grande occasione, nonostante i tanti problemi legati allo scenario geopolitico attuale. “Nonostante le positive previsioni di crescita nel corso del 2022 – conclude la responsabile area – , non possiamo dimenticare le difficoltà incombenti sulle imprese a causa dell’aumento dei costi energetici e delle materie prime. La competitività delle imprese dipenderà dalla capacità di selezionare e diversificare i mercati di destinazione della produzione, oltre che accrescere gli investimenti per supportare gli sviluppi della digitalizzazione e l’implementazione dei canali distributivi. La nuova sfida delle aziende tessili pratesi è il riciclo tessile, una scommessa di grande portata che potrebbe permettere una nuova primavera al distretto industriale. Nella sua storia, Prato ha saputo sempre riciclarsi e distinguersi: in questo, rientra la capacità dell’utilizzo dei fondi del Pnrr, messi a disposizione – in tempi che speriamo essere più rapidi possibili – dalle amministrazioni pubbliche. A questo proposito, assume anche grande rilevanza il progetto “Next generation Prato”, predisposto dal Comune di Prato, in quella che potremmo definire la nuova sfida dei mercati globali, ovvero un cambiamento dei processi produttivi verso modelli più sostenibili e innovativi, volti a rafforzare le relazioni interdistrettuali e aumentare la competitività, concentrando le risorse verso la diffusione delle tecnologie e delle competenze digitali, l’economia circolare e la transizione verde ed energetica. Il ruolo della banca sarà quello di sostenere le aziende che vorranno innovarsi e creare nuovo valore con la realizzazione di infrastrutture e processi all’avanguardia”.


ChiantiBanca, cresce e si intensifica il rapporto con il territorio senese DAL TERRITORIO / Primo Piano

redazione Radio Siena Tv

Il capo area di Siena Bolognesi: “La nostra mission è quella di essere un punto di riferimento della realtà senese e i nostri sforzi vanno tutti in questa direzione”

ChiantiBanca, rispettando la missione di banca di credito cooperativo, è sempre più punto di riferimento del territorio. Lo testimoniano per esempio le sponsorizzazioni di tante realtà sportive di Siena e della provincia, ma anche le iniziative messe in atto a sostegno della comunità in tempo di pandemia.

“Abbiamo cercato di svolgere al meglio due compiti – spiega il capo area di Siena di Chianti Banca Cristiano Bolognesi -. Il primo lo definirei “psicologico”, cercando di far sentire a soci e clienti la nostra vicinanza, dimostrando concretamente che non avremmo fatto mancare il sostegno nonostante le tante difficoltà del momento. Un esempio: l’utilizzo di nuove tecnologie anche da parte della clientela meno abituata a farlo, permettendo a tutti di continuare a usufruire dei servizi essenziali che altrimenti sarebbero stati difficilmente usufruibili.

Il secondo “sostanziale”. ChiantiBanca ha messo a disposizione tutti gli strumenti finanziari per dare la possibilità a privati e aziende di resistere nel momento più difficile e avere la forza di ripartire quando le condizioni generali e di mercato ne hanno dato la possibilità. Parlano i numeri: 10.000 moratorie concesse per un importo complessivo di quasi un miliardo, circa 4.800 prestiti con garanzia statale per 215 milioni di nuove erogazioni”.

Dal vostro osservatorio, ci sono settori che più di altri hanno dato segnali di ripresa? E quali quelli che non hanno mai avvertito un calo di produttività?

“Il territorio della nostra provincia può essere suddiviso in tre aree: la città di Siena, che oggi vive di terziario, attività farmaceutico/scientifiche e turismo. Il settore che ha sofferto di più è stato, ovviamente, quello turistico che peraltro, con le varie riaperture, sta già evidenziando incoraggianti segnali di ripresa; la Valdelsa, area produttiva purtroppo nuovamente penalizzata dallo scoppio della guerra ucraina dopo la decisa ripresa fatta registrata in periodo post pandemico; Montalcino e Chianti, ovvero il settore del vino e dell’alimentare, che bene ha reagito alle difficoltà del momento con risultati molto incoraggianti.

Infine, il settore che da metà 2021 ha avuto un forte incremento un po’ ovunque è stato quello dell’edilizia, anche grazie agli incentivi e ai bonus statali”.

Il bilancio 2021 di ChiantiBanca si chiude con un utile netto di oltre 10,5 milioni ma sono tutti i principali indicatori a dare testimonianza della grande solidità della banca.

“Mi preme sottolineare la riduzione progressiva del rischio di credito (diminuito del 34% rispetto allo scorso anno), il tasso di copertura del deteriorato (57,13%, di rilievo in particolare per una Bcc) e l’incremento della solidità patrimoniale con il Cet1 ratio che si attesta oggi al 15,4%”.

Sponsorizzazioni e contribuiti: ChiantiBanca continua a sostenere le più importanti iniziative del territorio senese.

“Anche grazie alla nostra Fondazione e a ChiantiMutua, abbiamo sostenuto con contributi e sponsorizzazioni moltissime realtà del territorio in vari settori, come sport, cultura e sociale. Ne sono esempi le sponsorizzazioni di Mens Sana Basket, Costone, Virtus Siena, Cus Siena, Pgs Colle, Primo Salto, La Bulletta, Lornano Badesse, Gs San Miniato, Virtus Poggibonsi, Poggibonsi, Colligiana, Team Bike Pionieri e molte altre ancora.

Inoltre, sono stati finanziati alcuni progetti con l’Università di Siena, sostenuto le Contrade e il Magistrato delle Contrade, sia mediante il protettorato sia finanziando l’editoria. Sempre vivo e stretto è rimasto il legame con la Misericordia e con la Pubblica Assistenza”.

Sport e giovani, due settori particolarmente cari alla banca.

“Abbiamo particolare attenzione nei confronti di chi fa attività giovanile per migliorare salute e benessere delle nuove generazioni. Proprio in quest’ottica mi preme segnalare l’impegno di ChiantiMutua che elargisce sussidi alle famiglie con figli che praticano sport, oltre che rimborsi del 50% (e oltre) per le prestazioni mediche”.


Crisi e ripresa: “Parte dalla ristorazione e dal turismo la riscossa chiantigiana” DAL TERRITORIO / Primo Piano

di Matteo Pucci – Gazzettino del Chianti

Con ChiantiBanca, l’analisi sul territorio del responsabile di area Chianti, Gianluca Piccioli: “Il settore immobiliare ha tenuto. Adesso va valutato con l’innalzamento dei tassi”

Prima il Covid. Poi la guerra in Ucraina. Al di là dei drammi dal punto di vista sanitario e di perdita di vite umane, che restano ovviamente prioritari, si tratta di due eventi che hanno avuto, stanno avendo ed avranno, impatti impressionati anche dal punto di vista economico.

Il sistema bancario, e per quanto ci riguarda nel particolare quello locale, come sta reagendo? Quali le sue risposte? Quale il suo stato di salute?

Lo abbiamo chiesto a Gianluca Piccioli, capo area di ChiantiBanca nel territorio del Chianti (che, come vedremo, per quanto riguarda le suddivisioni dell’istituto di credito è molto ampio e significativo).

ChiantiBanca che lo ricordiamo, proprio nei giorni scorsi ha approvato in Cda il bilancio 2021, con oltre 10 milioni di euro di utile.

Area-Chianti: innanzi tutto circoscriviamola bene. Quando si parla di area-Chianti per ChiantiBanca, cosa si intende?

“La città di Firenze, dove abbiamo sei filiali, e la zona del Chianti che per noi comprende i comuni di San Casciano, Tavarnelle, Sambuca, Montespertoli e Mercatale”.

Fatta la “premessa geografica”, andiamo a descriverne l’andamento: quale lo stato di salute, anche rispetto agli anni precedenti? Sia quelli di pandemia (quindi dal 2020), sia quelli pre-pandemia.

“Firenze merita un discorso a parte. Sono ancora piuttosto evidenti le difficoltà a cui va incontro il settore della ristorazione, anche se i numeri sono decisamente in ripresa rispetto al primo anno di pandemia. Purtroppo ci sono state molte chiusure di locali, certamente dovute agli alti costi di affitto o ai finanziamenti accesi nel periodo antecedente al Covid per acquistare le licenze. Al contrario, sempre facendo riferimento alla città di Firenze, il settore alberghiero e quello legato ai B&B è in forte crescita, peraltro già evidenziata dall’estate 2021 e confermata con numeri impressionanti nella Pasqua 2022 e dalle prenotazioni per il periodo estivo”.

Venendo invece più al territorio chiantigiano?

“Per quanto riguarda il Chianti, sia la ristorazione che il settore alberghiero, già dall’estate 2021, hanno ripreso a lavorare con presenze medie che vanno dall’80 al 90% del fatturato 2019, indipendentemente dalla qualità dei servizi proposti e quindi anche di prezzo. Numeri decisamente positivi”.

Ci sono zone che hanno maggiori performance o maggiori criticità?

“Nel Chianti le zone migliori sono San Casciano e Tavarnelle”.

Settore casa: tiene l’immobiliare? I prezzi? Le richieste di mutuo casa in questa zona?

“Il settore immobiliare ha tenuto, sia sulla città che nel Chianti, grazie ai tassi di interesse e alle agevolazioni del governo Draghi rivolte ai giovani. Da valutare, dopo la guerra in Ucraina e la crisi energetica, come i tassi possono continuare a salire, considerato l’aumento dell’inflazione”.

Cosa dobbiamo aspettarci dai tassi?

“La curva dei tassi a breve e a lungo termine è già salita molto e i tassi fissi sono aumentati di quasi il 2% rispetto al 2021. Oggi l’IRS – il tasso interbancario di riferimento per i mutui a tasso fisso – a trent’anni quota 1,5% a cui dover aggiungere lo spread della banca; lo scorso anno l’IRS decennale e ventennale aveva quotazioni addirittura negative”.

Quali, infine, le prospettive future dal vostro punto di vista?

“Ci aspettiamo una ripresa costante del settore turistico-alberghiero, visto che il Covid sembra ormai essere sotto controllo. Non credo sia ancora possibile tornare ai fatturati 2019, visto la mancanza di turisti asiatici. Il settore immobiliare è da valutare in considerazione dell’aumento dei tassi e dei nuovi “stimoli” fiscali da parte del Governo”.


Hands holding the national flag of Ukraine in the shape of the borders of Ukraine. Support for Ukraine in the war with Russia. Stop the war concept DAL TERRITORIO / Primo Piano

Diversi scontri bellici hanno segnato la storia recente, con un impatto effimero sui mercati. Il conflitto in Ucraina, però, potrebbe condurre a conseguenze disastrose, dal momento che la Russia, una potenza nucleare, si è dimostrata pronta ad usare la forza per far valere le sue posizioni di politica estera.

La sua esplicita minaccia è di usare tutto il suo arsenale contro chi oserà ostacolarla. Mentre gli eventi corrono rapidamente, la prima settimana della “guerra ucraina” ha dato un sonoro schiaffo ai mercati finanziari, che devono fare i conti con le sanzioni e la marginalizzazione dell’economia russa. Il Paese, infatti, è molto rilevante nell’esportazione di diverse materie prime, a partire da quelle energetiche. L’esclusione di alcune importanti banche russe dal sistema Swift ha colpito, di riflesso, le azioni bancarie in Europa e in Italia vanificando il rally delle precedenti settimane. Mentre ci si avvicinava a tutto questo, gli editoriali geopolitici hanno peccato spesso di ottimismo. Prima del riconoscimento delle due repubbliche autoproclamate del Donbass da parte di Putin, la maggioranza degli analisti, fra cui il presidente dell’Ispi, Giampiero Massolo, riteneva improbabili mosse eclatanti come un’annessione de facto. Alla Russia “non conviene”, si diceva. Eppure è successo. Così il Guardian, dopo, asseriva che Putin, con il Donbass e la Crimea (annessa nel 2014) avesse “già ottenuto ciò che voleva”: improbabile, dunque, che invadesse militarmente tutta l’Ucraina. A meno di 24 ore da quelle analisi, però, i carri armati russi hanno iniziato a puntare verso Kiev. Anche se le conseguenze di lungo periodo sono ancora da scoprire, quanto osservato finora può invitare gli investitori ad alcune riflessioni, utili per affrontare la gestione del risparmio nel modo più lucido possibile.

1.   Anche le previsioni finanziarie più accurate possono rivelarsi totalmente fuori strada. Che si si trovi di fronte a periodi relativamente tranquilli o turbolenti, le previsioni sono un esercizio che molti definiscono velleitario. All’inizio di quest’anno gli analisti avevano definito l’inflazione e il rialzo dei tassi d’interesse da parte delle banche centrali come i fattori principali in grado di indirizzare il destino dei mercati. La geopolitica da diversi anni aveva avuto ripercussioni limitate e di breve termine, che difficilmente erano riuscite a impensierire gli investitori. Finora, la debolezza dell’azionario si è rivelata superiore alle attese precedenti alla crisi ucraina. Non mancherebbero le ragioni “storiche” per essere ottimisti: nel caso dello choc legato al covid-19 i mercati si sono mossi rapidamente verso l’alto grazie ai provvedimenti espansivi delle banche centrali e dei governi. Tuttavia, distendere le relazioni con la Russia, dopo quanto avvenuto in Ucraina, sicuramente non sarà un processo rapido e, forse, nemmeno possibile. Per diverso tempo la politica internazionale e rischi per la sicurezza torneranno protagonisti dei destini finanziari. E contro la guerra, purtroppo, non si è mai trovato alcun vaccino.

2.   In ogni momento, sui mercati si aprono opportunità. Nei primi due mesi dell’anno lo scenario geopolitico ha ribaltato le sorti di alcuni settori che, negli anni della pandemia, erano rimasti indietro fra le preferenze degli investitori. Sul fronte azionario europeo, che in generale è stato colpito da forti vendite, hanno guadagnato terreno i titoli del settore difesa e aerospace. L’indice Euro Stoxx Defence, da inizio anno al 2 marzo, ha guadagnato il 7,60% mentre, nello stesso periodo, l’Euro Stoxx 600 ha perso l’8,7%. Anche il comparto Oil & Gas dell’indice settoriale S&P ha ottenuto performance in netta controtendenza, grazie ai rincari delle materie prime energetiche: un +24,13% il risultato dell’indice al primo marzo, a fronte di un calo del 9% registrato dal Dow Jones.

3.   La diversificazione continua ad essere una necessità. La forza con la quale alcuni settori del mercato hanno saputo reagire invita a nuove riflessioni su quanto sia importante la diversificazione del portafoglio anche a livello di settori. Per quanto impopolari, le armi o i combustibili fossili restano ancora necessari e le strategie che puntano ad escluderli di netto non sono buone per tutte le stagioni.

4.   Contrariamente a ogni (legittima) previsione di inizio anno, l’oro e i metalli preziosi, asset che non producono rendimento come le azioni o i bond, hanno avuto un nuovo momento di splendore – nonostante i rialzi dei tassi d’interesse riducano la loro attrattiva. L’incremento dell’incertezza e i maggiori timori di conflitto bellico hanno ribaltato tutte le precedenti considerazioni.

5.  Bitcoin è spesso definito l’oro digitale, per le sue caratteristiche di incorrutibilità e scarsità. Ma non si comporta da bene rifugio, essendo un asset altamente volatile. Così da inizio anno al 2 marzo ha ceduto complessivamente circa il 6% ma con crolli e balzi repentini anche del 20%in poche ore. Nel momento dell’intervento militare russo si è mosso assieme alle azioni, cioè verso Sud, perdendo circa il 12%, ma a una settimana dal primo giorno di guerra aveva già ampiamente recuperato il terreno perso.

 

Articolo pubblicato sul magazine We Wealth e contenuto nella newsletter per i Gestori Wealth Iccrea Banca



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